I miei racconti di vita di mare e immersioni ...
Ancora lo squalo martello
Ci sono siti di immersione alle Maldive dove si può avere la possibilità di incontrare l’inquietante Squalo Martello . Immersione normalmente fatta tuffandosi con le prime luci dell’alba , un tuffo nel blu si scende e si resta ad aspettare . L’attesa che ci concediamo è di 20 minuti circa se il o, i Martello non arrivano si risale ed è finita, ma io sono una romantica anche sott’acqua e questo tipo di immersione mi piace poco ma impazzisco per i Martello . Alla sera dopo la cena , faccio sempre il piano per la mattina successiva agli ospiti a bordo. Racconto dell’immersione nel blu oppure propongo l’alternativa di una immersione fatta in un orario e con luce migliore, con una dinamica che se i Martello non dovessero comparire, faremmo comunque una bella immersione con una parete coloratissima e tanto pesce . Spiego che ad un certo punto dell’immersione io mi allontanerò dalla parete e il gruppo di subacquei mi dovrà seguire standomi vicina formando un gruppo abbastanza compatto di sub. Ricevo il consenso per la mia seconda proposta. Un subacqueo del gruppo mi suggerisce : “Serena prova a portare con te una bottiglia di plastica vuota e quando arriviamo al punto dei Martello tirala fuori e prova a farla scricchiolare.” “Certo” , rispondo. “ Proviamo!”
Quella parete è come sempre ricca di alcionari colorati, gialli , viola , blu. Con un minimo di corrente i polipetti si aprono e gli alcionari risultano fioriti. Quantità di pesce colorato popola la zona . Arrivo al punto e inizio ad allontanarmi dalla parete , prendo la bottiglia dalla mia tasca e inizio a farla scricchiolare. Intanto nuoto fuori verso il blu restando ad una profondità costante . In quel punto il fondale scende fino a oltre 100 metri , noi siamo su 25/ 30 mt. Sotto il blu profondo . Guardo in alto ed eccolo che arriva , inconfondibile, con quel corpo enorme e con quel testone strano , i due occhi all’estremo dei due lati di quella testa a martello e un’infinità di pinne lungo quel corpo che si muove sinuoso . Fin dalla prima volta che l'ho visto, e parlo di tredici anni fa, ho sempre avuto la sensazione di vedere un animale deforme. Come fosse un errore della natura. E che la natura stessa lo avesse voluto segregare per questa sua deformità e condannare all'isolamento dalle altre specie marine. Detto questo, ogni volta che ho la fortuna di incontrarlo mi emoziono tantissimo. Anche questa volta l'emozione mi ha travolta e un urlo esce dalla mia bocca: “Eccolooooo!”
Mi volto e solo tre subacquei mi stanno seguendo da vicino. Gli altri timidi e intimoriti osservano a distanza . Non ho resistito. Lo volevo vedere più da vicino e, mannaggia all’emozione, mi sono mossa per andargli incontro è bellissimo continua a venire dritto verso di noi …… ma con un colpo di coda si dirige verso il fondo perdendosi in quel blu profondo sotto di noi !
L’incontro inaspettato con i delfini
Era un pomeriggio, in programma la terza immersione della giornata. Ero stanca e un po’ svogliata di andare in acqua . Come me altri subacquei avevano questa sensazione. Dando ascolto alla loro sensazione decidono di rinunciare e restare a godersi il relax in barca . Eravamo due guide , io informo l’altra che avrei fatto l’immersione con un po’ di “ libertà “ visto il gruppo piccolo in immersione. Mi sono buttata per ultima. Iniziamo la discesa. Poco più profondo vedo delle gorgonie bellissime , attratta da tanto splendore scendo a vedere . Sento la voce di un delfino , guardo in alto e lo vedo sopra di me. Mi sta venendo incontro! Mi volto per cercare il gruppo ma non lo vedo. Rimango immobile. Forse ho anche smesso di respirare. Lui mi guardò e scappò via .
Io ero incredula , alle Maldive ci sono le Stenelle come specie di delfini e loro sono schivi, scappano e non sono curiosi . Infatti non era una Stenella ma un bellissimo esemplare di Tursiope .
Con il cuore che mi batteva fortissimo per l’emozione mi riunisco al gruppo e a gesti cerco di far capire cosa mi era successo. Appena finita l’immersione ho iniziato a raccontare al gruppo i dettagli dell’accaduto.
Sulla scia dell'entusiasmo decidiamo ti tornarci pure il giorno dopo. Pensavo di incontrarlo ancora ma non ci speravo più di tanto .
Arriviamo al sito di immersione del giorno prima. Io ero in allerta. Mi guardavo attorno più del solito . Avevo con me solo 2 persone. Facemmo la nostra immersione che durò solo 20 minuti causa del consumo dell’aria degli altri subacquei. Ma del delfino neanche l'ombra.
Risalimmo in superficie un po' delusi, usando il pedagno ormai certi che l'immersione si era conclusa lì. Però io avevo una sensazione e appoggiai il volto nell'acqua per un'ultima occhiata e vidi il delfino!
A quel punto non esitai un momento, sgonfiai il gav e scesi a 5 metri. Il delfino era li che mi guardava ma questa volta non era solo , erano in due . Iniziarono a nuotare e io dietro di loro . Ad un certo punto si fermarono e io pure. Si girarono, mi guardarono e nuotarono nella mia direzione . Io restai immobile. Mille pensieri mi affollarono la mente ma non successe niente. I due delfini mi sfilarono a fianco e nuotarono via lontano ….. mi girai per guardarli eccoli li vedi erano messi in verticale opposti uno con la pinna caudale verso l ‘alto , l’altro con la pinna caudale verso il basso i loro musi che si toccano sembrava una danza d’amore , in questa posizione si avvicinarono a me . Si avvicinarono mi fecero un giro attorno e via nuotarono lontano …. Con un sorriso e l’entusiasmo di aver vissuto un sogno tornai in superficie …
Ecco alcuni racconti di chi ha viaggiato con me...
Sono alle Maldive 9 Febbraio 2008
Siamo in navigazione verso il prossimo sito dove ci immergeremo.
Abbiamo fatto la prima immersione alle 8 dopo un caffè. Il punto dove ci siamo immersi si chiama "Panettone", così denominato perché scoperto come sito di immersione da un italiano.
Effettivamente la sua forma è di un grande panettone ma con lo zucchero a velo sopra, si il sommo è una piccola isoletta con solo sabbia che si allarga a 360° nell'oceano fino ad una massima
profondità di 25\30 metri. Proprio un bel panettone con lo zucchero a velo!
E' un bellissimo punto di immersione, vario direi. Ci sono alcune grotte, non grandi ma con molti alcionari nella volta e ventagli di corallo molle che si sollevano dal basso molte volte arrivano
al sommo della volta fino a toccare gli alcionari pendenti. Cernie, pesci napoleone, aquile di mare, tonni, questi popolano il " Panettone " ma oggi abbiamo avuto la sorpresa: Le Mante. Le
abbiamo incontrate per 3 volte ad una profondità di solo 13 metri. Sono arrivate dal blu, si sono avvicinate al reef e noi eravamo la, con un andamento lento ed elegante sono rimaste a
volteggiarci di fronte e sopra la testa e come al solito quando me lo permettono, ho nuotato al loro fianco!
Siamo risaliti in barca tutti soddisfatti e contenti per il grande incontro. Al nostro rientro su Haveyli abbiamo trovato pronta la colazione con brioche calde e pane fresco tutto fatto dal
nostro chef di bordo. Adesso siamo in navigazione con un bel vento, sdraiati al sole e con gli occhi chiusi ci rivediamo le mante.
Navigando il paesaggio è..... cosa dire, siamo alle Maldive! Anche le nuvole non sono nuvole alle Maldive ma dipinti sullo sfondo di un cielo celeste.
Che cosa l'avesse trattenuta così a lungo io non l'ho mai saputo.
Era comparsa all'improvviso, regale nelle movenze, leggera e curiosa sopra le nostre teste volte all'insù, mentre un tocco appena ci legava al corallo.
La manta.
Di lei avevo solo letto sui libri, o avevo visto interi documentari. Ma il fascino sottile mi era già entrato sottopelle e mi ritrovavo con il cuore in gola a seguirla nella danza che stava
facendo per noi. E le remore al suo seguito, servizievoli e presenti.
Non so dire di avere udito altre volte un silenzio così totale, così profondo, così intero. Di avere visto un movimento così perfetto, così lento e sublime. E il blu attorno, la meraviglia e lo
stupore di essere lì, nel suo regno.
Poi, altrettanto all'improvviso, dopo un tempo infinitamente lungo e totale, se ne era andata negli abissi, portando seco il divino che ci aveva donato.
Allora ci siamo guardati smarriti, come se, né gli squali più sotto, né i pesci colorati a migliaia popolassero anche loro quel mare.
E lentamente siamo tornati in superficie, dove quel grido di meraviglia trattenuto a lungo è esploso verso il sole.
A Serena, senza la quale tutto questo non sarebbe mai accaduto.
La notturna a Maaya Thilla con gli squali
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Non poteva che concludersi così la giornata!
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